1994 – In corso

Il corpo dell’identità

Am I sweetable?

Ho iniziato a riprendere me stessa nel 1994 per conoscermi più in profondità, per indagare le molteplici identificazioni che mi abitano e approfondire le variegate tematiche femminili.

La tecnica dell’autoritratto è un’operazione complessa e arricchente, mi permette di calarmi totalmente nella scena che voglio rappresentare, nella frazione di uno scatto mi ritrovo ad essere regista, attrice e spettatrice consentendomi di ampliare gli orizzonti della mia comprensione.

Nel terzo millennio voglio continuare a essere parte attiva come fotografa perché come dice Donata Pizzi “la fotografia della donna è femminista perché il personale è politico.

Testo di Bruna Ginammi

Tratto da Fotografia e femminismo nell’Italia degli anni Settanta: Rispecchiamento, indagine critica e testimonianza, a cura di Cristina Casero, pag.156-157, postmedia.book, Milano 2021, ISBN-9788874903023

…I nudi che lei dedica a se stessa, sono così spogli di prevedibilità da risultare quasi vestiti di candore dell’osservazione umana.

Mi sembra, questa fotografia sfuggire da tutti i luoghi comuni del retorico o erotico del nudo, per approdare a una neosemplicità. Al tempo del nudo turistico lei sa trovare una rappresentazione così spoglia da raggiungere il proprio linguaggio.

Guido Oldani, 2024

© Bruna Ginammi, 2025